
Formaggio calabrese Campagnolo forma intera di Fattoria della piana
Azienda: Fatt. D. P.
Provenienza: Rosarno
Peso: 1 kg
Azienda: Maltonauta
Provenienza: Cosenza
Stile: American Pale Ale
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Principali informazioni della birra
Provenienza: Calabria - Cosenza
Produttore: Birrificio Maltonauta
Formato: 75 cl.
Alcool: 5,3%
Aspetto: ambrata
Stile: American Pale Ale
Struttura: buona struttura
Gusto: equilibrata con attacco dolce e finale leggermente amaro.
Note: Citra single hop
Ingredienti: acqua, malti d'orzo, malto di segale, luppolo citra, zucchero e lievito.
La descrizione del sommelier
Birra d’ispirazione americana che utilizza un solo cultivar di luppolo, il Citra, sia in amaro che in aroma e che quindi rende inconfondibile il suo profilo olfattivo che vi garantisco è un esplosione di profumi in grado di smuovere il nostro inconscio e tirar fuori ricordi più remoti della nostra vita. Schiuma "fragrante" che profuma di pane fresco ai cereali, tolto il timido velo, la signora si apre con note che mai immagineresti di trovare in una birra: zenzero, lime, agrumi, pesca gialla, coriandolo, frutto della passione, zagara, note salmastre molto delicate, miele di menta e chiodi di garofano, il tutto è adagiato su un piatto di melarosa indiana, un albero che ho la fortuna di avere in giardino e che da dei frutti profumatissimi con un odore di rosa bianca e gelsomino che riconosceresti tra mille. Parlando con il mastro birraio Giuseppe mi ha fatto approfondire la cosa con un riassunto sulla varietà che condivido qui sotto con voi. In bocca si presenta equilibrata, con un attacco dolce ma smorzato immediatamente sul finale da un delicato amaro di pregio e rara eleganza. Sicuramente la mia preferita della gamma Maltonauta. Chiude con un ottima persistenza su note finali di lime candito e torrone alla mandorla. Una birra che merita di essere assaggiata almeno una volta nella vita. Parola del sommelier !!
Consigli del sommelier
Le APA, grazie alla loro gradazione contenuta, sono birre versatili, che possono essere abbinate felicemente a piatti gustosi, non troppo strutturati; oppure semplicemente bevuta da sola, per poter godere al meglio delle fresche note dei luppoli. Il loro retrogusto amaro le rende ottime insieme a preparazioni dove impieghiamo erbe amare, piatti grassi o briosamente piccanti. Quindi via libera a arrosti con patate al forno, hamburger e patatine fritte con salse grasse o saporite, ma anche a semplici insalate con pollo alla piastra o ai ferri. La birra in questione però ha un naso superlativo merita quindi senz'altro piatti profumati, anche freschi ed estivi, secondi di pesce succosi e ricchi di erbe aromatiche, poi ancora formaggi d'alpeggio e perchè no, dell'ottimo foie gras.
Approfondiamo il luppolo Citra
Il Citra è il luppolo che ha segnato uno spartiacque nella storia delle birre luppolate moderne. Rilasciato nel 2008 sotto brevetto da Jason Perrault, agricoltore di quarta generazione nella Yakima Valley, ha suscitato un interesse immediato da parte di birrai e appassionati bevitori per il suo aroma complesso, potente ma allo stesso tempo elegante. Nato con il nome in codice X-114 nel 1990 (poi diventato HBC 394), è stato inizialmente utilizzato in via sperimentale da diversi birrifici, tra cui, di nuovo, Sierra Nevada che lo impiegò nella sua Torpedo IPA. Ben presto è stato accolto con entusiasmo da moltissimi altri birrifici al punto da balzare già nel 2014 al quinto posto tra i luppoli più diffusi al mondo. Grazie all’alta concentrazione di mircene, un olio essenziale, il suo aroma spazia dal limone, al pompelmo fino a punte di mandarino. Il Citra è anche ricco di linalolo e geraniolo, due composti che subiscono una biotrasformazione nel corso della fermentazione liberando citronellolo, un monoterpenoide aromatico che ricorda gli agrumi ma anche frutti tropicali come mango e passion fruit. Il Citra è uno dei pochi luppoli che può essere utilizzato anche in solitaria senza risultare monodimensionale.
L'azienda
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Per saperne di più
Ale è il termine usato per indicare le birre ad alta fermentazione, che cioè impiegano nel processo lieviti del ceppo Saccharomyces cerevisiae, i quali prediligono temperature elevate e, durante il processo (che risulta, quindi, piuttosto rapido), salgono in superficie del tino di fermentazione; all'opposto, il termine lager indica le birre a bassa fermentazione. Le Ale sono molto comuni in Gran Bretagna e Irlanda, ma anche in Germania, nelle province orientali del Canada, Stati Uniti e Belgio. La fetta più grossa del mercato mondiale della birra riguarda però le lager.
Pale ale è uno stile di birra originario della Gran Bretagna che usa un lievito ad alta fermentazione e prevalentemente malto chiaro. È uno dei principali stili di birra del mondo. La percentuale più alta di malti chiari ha come conseguenza un colore più chiaro. Il termine Pale ale è stato utilizzato a partire dal 1703 per le birre a base di malti essiccati a carbone, metodo che ha prodotto un colore più chiaro rispetto alle altre birre popolari in quel periodo. Diverse tecniche di produzione e differenti livelli di luppolo hanno portato a una vasta gamma di gusti e di gradazioni alcoliche all'interno della famiglia delle birre Pale ale. Pale ale era quindi un termine usato per le birre di malto essiccato a carbone. Il carbone fu usato per la tostatura del malto a partire dal 1642, ma fu solo intorno al 1703 che si cominciò ad utilizzare il termine pale ale. Nel 1784 degli annunci pubblicitari riguardanti delle birre "pale ale" furono pubblicati sul Calcutta Gazette. Nel 1830 le espressioni "bitter" e "pale ale" erano sinonimi. I produttori tendevano a designare le proprie birre come pale ale, mentre i consumatori comunemente si riferivano alle stesse birre con il termine bitter. Si pensa che i consumatori utilizzassero il termine "bitter" per differenziare queste pale ale da altre birre meno luppolate, come porter e mild.
American Pale Ale. L'associazione dei produttori di birra statunitense ha definito lo stile di birra American Pale ale come avente un colore che può variare dall'oro intenso al rame, con amarezza, sapore e aroma dominati dal luppolo. Questo stile deriva dallo studio ravvicinato delle Pale Ale inglesi, reinterpretate con ingredienti statunitensi, in primo luogo i luppoli, tra i quali spicca per qualità il Cascade. Tendenzialmente, le birre di questo tipo hanno meno dolcezza di malto e cremosità di diacetile rispetto alle colleghe britanniche, e una maggior spinta di luppolo, con finale secco e stimolante. Volendo a tutti i costi trovare una somiglianza, ricordano forse le IPA.
Luppolo Citra
Il Citra è il luppolo che ha segnato uno spartiacque nella storia delle birre luppolate moderne. Rilasciato nel 2008 sotto brevetto da Jason Perrault, agricoltore di quarta generazione nella Yakima Valley, ha suscitato un interesse immediato da parte di birrai e appassionati bevitori per il suo aroma complesso, potente ma allo stesso tempo elegante. Nato con il nome in codice X-114 nel 1990 (poi diventato HBC 394), è stato inizialmente utilizzato in via sperimentale da diversi birrifici, tra cui, di nuovo, Sierra Nevada che lo impiegò nella sua Torpedo IPA. Ben presto è stato accolto con entusiasmo da moltissimi altri birrifici al punto da balzare già nel 2014 al quinto posto tra i luppoli più diffusi al mondo. Grazie all’alta concentrazione di mircene, un olio essenziale, il suo aroma spazia dal limone, al pompelmo fino a punte di mandarino. Il Citra è anche ricco di linalolo e geraniolo, due composti che subiscono una biotrasformazione nel corso della fermentazione liberando citronellolo, un monoterpenoide aromatico che ricorda gli agrumi ma anche frutti tropicali come mango e passion fruit. Il Citra è uno dei pochi luppoli che può essere utilizzato anche in solitaria senza risultare monodimensionale.
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