
Formaggio di bufala il gran bufala stagionato 36 mesi 500gr Il Granatore
Azienda: Il Granatore
Provenienza: Palmi
Peso: 500 gr
Azienda: Benvenuto
Provenienza: Pizzo C.
Stile: IGA
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Principali informazioni della birra
Provenienza: Pizzo Calabro
Produttore: Cantina Benvenuto
Formato: 33 cl.
Alcool: 8,9%
Aspetto: chiara
Stile: Italian Grape Ale
Struttura: ottima struttura
Gusto: equilibrata con finale amaro
Plato: 14,5 P
Luppoli: continentali e americani
Lievito utilizzato: da saison, fermentazione a temperature molto alte
Ingredienti: acqua, malto d'orzo e grano Verna ed Avena, luppolo, lievito e uva zibibbo
Uva utilizzata: zibibbo di pizzo presidio slow food aggiunta durante il picco di fermentazione
Rifermentata in bottiglia e non filtrata
Note: lo stile di questa birra è tutto italiano. È una IGA, Italian Grape Ale. Nato nel 2006, grazie all’intuizione del birraio del birrificio Barley di Cagliari, e riconosciuta dal 2015 dal BJCP, organismo internazionale che classifica gli stili più significativi al mondo. Si tratta di birre che hanno tra i loro ingredienti l’uva in qualunque forma, grappoli, mosto o sapa (mosto cotto).
La descrizione del sommelier
Le aspettative sono molto alte vista la fama dei vini di Giovanni Benvenuto e quindi sarà mai all'altezza questa birra ??? Lo dico gridando.. SI !! Una spettacolare birra color oro vivo luminoso, con schiuma compatta, spessa e persistente, scrigno e custode di un bagaglio olfattivo complesso, variegato e molto intenso. L'odore del mare e dello zibibbo si fondono in un abbraccio idilliaco fatto di spezie, campi di grani cocenti al sole, luppolo verde, e poi crosta di pane, pepe bianco, scintille di anice stellato, frutta aromatica, agrumi dove spicca il cedro, e un canto angelico di fiori bianchi senza fine. Sorprendente.... Il sorso impressiona per come riesce a camuffare i suoi 8,9 gradi, bevibilità estrema, cosi estrema che mentre sorseggi pensi già alla prossima, bisogna stare attenti quindi a non perdere il controllo !!! L'entrata in bocca è ben calibrata, l'equilibrio tiene la scena per pochi secondi per poi scomparire dietro uno tsunami teso, fresco, con spiccata sapidità e un finale dalla tendenza amara ma piacevole, cosi piacevole che cerchi ancora il bicchiere come un neonato il capezzolo di sua madre. Un capolavoro assoluto... che richiama l'eco dei profumi percepiti all'esame olfattivo e che persiste per molti secondi. Emozionante direi... come solo il sole calabro sa essere.
Consigli del sommelier
E' una birra che ha bisogno di cibo strutturato per bilanciare bene io suo enorme corpo. Se pensate di berla come aperitivo fate in modo che ci sia del cibo grasso e sostanzioso, preferitela a piatti di pesce importanti, meglio se primi con salse bianche, spettacolare sul crudo e con pesce in crosta di sale. Sui formaggi a pasta molle tiene alla grande la scena e se volete berla con la pizza fate in modo che non sia una semplice margherita. Straordinaria come idea regalo !!!
Ale è il termine usato per indicare le birre ad alta fermentazione, che cioè impiegano nel processo lieviti del ceppo Saccharomyces cerevisiae, i quali prediligono temperature elevate e, durante il processo (che risulta, quindi, piuttosto rapido), salgono in superficie del tino di fermentazione; all'opposto, il termine lager indica le birre a bassa fermentazione. Le ale sono molto comuni in Gran Bretagna e Irlanda, ma anche in Germania, nelle province orientali del Canada, Stati Uniti e Belgio. La fetta più grossa del mercato mondiale della birra riguarda però le lager.
Le IGA non rappresentano uno stile definito, sia nella teoria che nella pratica, ma sicuramente vanno alla grande. Le Italian Grape Ale, cioè le birre italiane caratterizzate da diverse varietà di uva, sono tra noi – già dal 2006 – sono di moda e alcune sono anche ottime. Si tratta di birre nelle quali il carattere dell’uva, con la sua aromaticità e tipicità, deve essere presente e non compromesso degli ingredienti del mosto di birra. Perché di questo si tratta: mosto di birra e uva, che può essere presente sotto forma di frutto al naturale, di mosto muto, di sapa, di mosto fermentato o anche solo di vinaccia. Uniti danno vita a una bevanda ponte tra questi due mondi così diversi, così in antitesi. Anche l’acidità è spesso una particolarità di queste produzioni che, se presente, dovrebbe comunque essere più una nota di fondo che un’ingombrante sensazione palatale. Insomma, secondo la descrizione dello stile, le IGA non dovrebbero avere niente a che vedere con l’acidità spiccata di un Lambic – e qui, il condizionale è d’obbligo. L’Italia non è l’unica nazione produttrice, ma se le hanno chiamate Italian un motivo c’è. Anzi, più di uno. Le Style Guideline del BJCP, che dall’edizione 2015 ha implicitamente dichiarato che la nostra nazione è un punto di riferimento per tale tipologia, cita la creatività. I birrai italiani non hanno conosciuto un Reinheitsgebot né birrifici tramandati di generazione in generazione, per cui lavorano senza legami, liberi di sperimentare ingredienti particolari o nuove tecniche produttive. Tuttavia, personalmente, non credo che abbiano un primato in quanto a eccentricità in questo senso. È anche (ma non solo) una questione di materie prime. Non abbiamo una tradizione birraria consistente, che abbraccia i secoli e coinvolge le generazioni come accade in Belgio, per cui ingredienti come il luppolo non sono mai entrati a far parte della nostra cultura. Il vino e l’uva, invece, sono talmente partecipi della cultura italiana da essere spesso sinonimo di italianità all’estero. Inoltre, sono la migliore dimostrazione dell’incredibile biodiversità del nostro Paese. Di certo, le IGA offrono al birrificio la grande opportunità di ancorarsi al territorio d’origine usando uve locali. La territorialità è sempre stata, infatti, il punto debole della birra italiana, che ancora oggi utilizza quasi sempre materie prime provenienti dall’estero. Usare nella birra un vitigno autoctono, laddove una volta si era sperimentato con la castagna, aiuta a colmare questa lacuna, se mai doveste vederla come tale. Oggi le IGA rappresentano per molte persone ancora una novità, per cui l’hype è sempre alto.
L'azienda
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Scheda tecnica
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