Cantina Stamati | sangiovese di Calabria

Rossella Stamati è una donna calabrese che non puoi fare a meno di non conoscere, attraverso il suo racconto e la sua storia puoi comprendere maggiormente la storia e la profondità di una Terra come la Calabria. Questa azienda, fondata dal padre di Rossella, è una finestra a cielo aperto sulla biodiversità calabrese. Qui in fatti, attraverso studi scientifici e non chiacchiere, si sono investiti denari e tempo per anni su antichi ceppi di sangiovese A PIEDEFRANCO POLSEN 1103 scoperti nelle Terre della famiglia Stamati. Quello che è stato scoperto, che puoi leggere sotto, è sorprendente quanto la conferma che questa Terra e culla conservatrice della storia vitivinicola. Ci sono terre rimaste come erano ai tempi dei Greci, e può succedere, come in questo caso, che a volte la generosa Enotria tira fuori tesori impensabili. La cantina Stamati non solo è molto giovane ma anche molto piccola, una realtà destinata a fare grandi cosi e sicuramente da tenere sotto osservazione negli anni. Non ci resta che augurare un buon lavoro a Rossella e continuare a fare il tifo per questa Calabria, quella di cui andare fieri, conservatrice di sogni e di speranze.
L'AZIENDA
I vigneti Stamati crescono rigogliosi, adagiati sui morbidi fianchi delle alture del Pollino, area naturale con la più alta biodiversità d’Europa, affacciati su un terrazzo naturale che dà sul Golfo dell’antica Sibari, accarezzati dal sinuoso vento che sale dal mar Ionio. Situati a 690 Mt. sul livello del mare, i vigneti godono di un microclima raro, garantito da escursioni termiche tra il giorno e la notte, che consentono agli antociani presenti nella buccia degli acini, di sprigionare un colore molto particolare rispetto a quello del Sangiovese comunemente noto. L'azienda, a gestione familiare, ha come attività principale la coltivazione di vigneti e la vinificazione e si occupa anche di turismo rurale. La qualità e genuinità del prodotto è garantita dall'impiego, per la produzione, del metodo artigianale, che prevede , tra l'altro, la pressatura col torchio tradizionale. I vini prodotti sono Il Sangiovese in purezza, il Gaglioppo, il Magliocco e la Malvasia.
IL SANGIOVESE HA LA CALABRIA NEL DNA
Il mondo intero conosce il Sangiovese come autoctono Toscano, per via della sua parentela con il Ciliegiolo. Ma i genitori sono sempre due, e il padre del Sangiovese, che affonda decisamente le proprie radici nella lussureggiante Calabria, è il Montenuovo, vitigno calabrese che, per un incrocio naturale col Ciliegiolo toscano, ha dato le origini al Sangiovese. A confermarlo un test del DNA basato sul confronto di zone particolari del genoma, chiamate “locimicrosatelliti”. Ogni microsatellite può avere 2 alleli che corrispondono a porzioni di DNA ereditate dal padre e dalla madre. Per quanto riguarda il ‘Sangiovese’, si è osservato che esso condivide almeno un allele ad ogni locus micro satellite con il ‘Ciliegiolo’, suggerendo un possibile legame di tipo genitore-figlio fra questi due vitigni. Attraverso l’analisi dei profili del DNA di oltre 2000 vitigni da tutto il mondo, una ricerca del gruppo J.F. Vouillamoz, A. Monaco, L. Costantini, J. Zambanini, M. Stefanini, A. Scienza, M. S. Grando è riuscita a provare che il ‘Sangiovese’ discende direttamente da un incrocio naturale tra il ‘Ciliegiolo’ di cui potrebbe essere il figlio oppure il padre, ed una varietà denominata ‘Calabrese di Montenuovo’(Vouillamoz et al. 2007). E' infatti il prodotto dell’incrocio spontaneo tra ciliegiolo e calabrese di Montenuovo, una varietà rara di cui sono stati ritrovati pochissimi esemplari nell’area del lago Averno dei Campi Flegrei. La collina di Montenuovo è relativamente recente, formatasi in una notte dopo un’eruzione vulcanica nel1538; solo a metà del 1900 la famiglia calabrese Strigari , proveniente dalla Calabria, vi si stabilì, dando vita alla cantina e portando dalle terre di origine alcune barbatelle, tra cui magliocco dolce e nerello mascalese. Ma portarono – per fortuna – anche alcune piante del futuro padre del sangiovese, il calabrese di Montenuovo. Il Sangiovese, dunque, sarebbe figlio di due vitigni autoctoni, il toscano Ciliegiolo e il Calabrese Montenuovo.
Territorio: Plataci CS
Anno di fondazione: 1996
Ettari vitati: 3,3
Bottiglie prodotte: circa 5.000
Filosofia aziendale: biologico non certificato - vini naturali realizzati con pochissimi interventi
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