Cenni storici.
Il Magliocco, presente sulle colline di Donnici da oltre tre secoli, anche se ha una storia millenaria, non è stato mai valorizzato abbastanza, e non c'è stato interesse nel recupero e nella sperimentazione di questo vitigno per decenni. Alcuni dicono perchè maturi tardi, altri sostengo teorie che sinceramente non condivido, io semplicemente penso, ed è solo un mio parere, che il motivo della totale assenza, o quasi, sul mercato di questo vitigno fino agli 2000 sia dovuto al fatto che non vi erano cantine a parte la storica Cantina di Donnici Spadafora 1915, che da oltre 100 anni dedica la vita alla coltivazione, al recupero, alla sperimentazione e alla valorizzazione di questa preziosa bacca. La produzione di vino in Calabria da sempre è concentrata, per aziende e storia, a Cirò e quindi vi è stata poca attenzione e poco interesse. Dagli anni 2000 però si è assistito ad una vera e propria esplosione di micro-cantine, giovani ritornati alla Terra dei padri e dei nonni, riprendendo vecchie vigne e impiantandone di nuove. Prova dell'enorme potenzialità di questa bacca è la nascita della DOP Terre di Cosenza nata nel Dicembre del 2014, insieme al consorzio, con lo scopo di valorizzare tutto il patrimonio ampelografico della provincia tra cui il Magliocco. Nella DOP Terre di Cosenza vennero riportate tutte le DOC più importanti della provincia tra cui la storica Donnici e molte altre. Sulla storia di questo vitigno e il suo passato si conosce poco, conosciamo la sua origine che è Greca cosi come il suo nome che significherebbe tenerissimo nodo, o strettissimo nodo, dovuto alla conformazione del grappolo in piena maturazione che assomiglierebbe ad un nodo, forse usato sulle navi. Una variante sulla origine del nome potrebbe essere anche "pugno chiuso" da "maglio" come suggerito da Ippolito Spadafora, e questo perchè, come si può vedere dalle foto ha grappoli molto molto fitti come pochi al mondo. Le prime tracce storiche invece le troviamo "solo" nel 1500, mentre la sua totale diffusione nel 1800.
Difficoltà nella coltivazione.
Il problema principale di questo vitigno, che poi ne è una caratteristica, è che non solo ha acini fittissimi dove il sole non entra e quindi la maturazione è sempre a rischio, ma, come detto sopra, matura molto tardi, il raccolto infatti inizia nella prima settimana di Ottobre e può arrivare fino al 20/25 del mese. Periodo in cui il clima ha davvero mille variabili e quindi forse questo ha scoraggiato in passato a investire su questo vitigno.
Il magliocco canino e altre varianti.
C'è da ricordarsi, quando si parla di Magliocco, che ha davvero infiniti incroci e varianti, quella di cui si parla oggi è la varietà Magliocco Dolce, che dovrebbe essere il papà di tutti gli incroci presenti nella provincia di Cosenza. Una nota breve ma importante va scritta sul MAGLIOCCO CANINO, che porta lo stesso nome del magliocco dolce di Cosenza ma che in realtà ha un profilo genetico completamente differente, viene allevato solo nella provincia di Vibo Valentia e la sua tutela, nonché il suo recupero, si deve esclusivamente alla Cantina Casa Comerci risalente alla fine del 1800, periodo in cui un'anziana signora piena di forza lo coltivava e ne faceva dell'ottimo vino sia per venderlo sia da usare come vino da taglio.
Il magliocco oggi.
La cosa che hanno in comune tutte le varietà di magliocco è il fatto che è un uva che ti da la possibilità di ottenere tantissime varianti, da rossi giovani a grandi riserve in grado di sfidare il tempo, grandi rosati, bollicine (vedi l'ancestrale di Casa Comerci) passiti e anche vini bianchi da uva nera, come il Magaria di Spadafora. Cosa chiedere di più ad un uva ?? Bella, piena e ricca di profumi intensi, ricca di antociani e polifenoli. Grazie a straordinari e tenaci calabresi oggi abbiamo del vino calabrese a base uva magliocco apprezzato in tutto il mondo. E' bastato solo accettare questo unico vincolo che madre natura ha messo, che prima della fine di Ottobre l'uva non è pronta. Scopri il tuo magliocco preferito e salute !!